Il team di PVcompare.net ha redatto la prima Guida in undici punti per orientarsi, con agilità e in totale autonomia, nella scelta dei pannelli fotovoltaici. 
Seguendo le indicazioni, gli utenti potranno risparmiare tempo e denaro, evitando di commettere errori di valutazione.


  1. La legge delle review: cosa pensano gli altri?

Accedere al database di PVcompare.net per confrontare voti e pareri di chi ha già provato i pannelli solari. Non c’è nulla di più attendibile dei giudizio spassionato dei consumatori.

 

  1. Pareri tecnici attendibili.

Confrontare prove di laboratorio e test sui prodotti effettuati da organi indipendenti. Tra le pubblicazioni di riferimento c’è Photon – Il mensile del fotovoltaico(http://photon-online.it).

 

  1. L'affidabilità del produttore.

E’ fondamentale conoscere la storia dell’azienda, e in particolare da quanti anni il produttore è sul mercato. Il fattore temporale è una garanzia che serve a schivare produttori “mordi e fuggi”, nati in fase di boom e destinati a sparire. E’ importante anche verificare che l’azienda abbia sedi operative nel proprio Paese, o in quelli limitrofi, tali da garantire un supporto post-vendita adeguato. Documentarsi sul brand serve anche a sapere se si tratta di un semplice assemblatore o se l’azienda cura la produzione in tutte le sue parti, garantendo un controllo di qualità con un laboratorio interno di ricerca e sviluppo.

E’ buona prassi anche verificare le certificazioni del produttore, che testimoniano l’attenzione alla qualità e l’investimento che l’azienda è disposta a fare in questo ambito.

 

  1. Le garanzie sul prodotto.

Ne esistono di due tipi. La prima è contro i difetti di produzione, con durata media dai 10 ai 12 anni: ovviamente più la garanzia sarà lunga, più sarà probabile che siano stati utilizzati prodotti e processi di qualità. La seconda – standard per quasi tutte le aziende – è contro il calo produttivo. Solitamente viene garantita una resa dell'80% anche dopo 25 anni di funzionamento, ma di recente si stanno affermando garanzie modulari con step intermedi, che prevedono un calo massimo annuale dello 0,5-0,8%.

 

  1. Il margine di tolleranza.

I pannelli fotovoltaici, come qualsiasi altro prodotto creato dall'uomo, hanno un margine d'errore. Questo margine è chiamato tolleranza e può essere espresso in percentuale (solitamente +/-3 o 5%) o in Wp, ovvero Watt di picco (Figura 1). Trovare produttori che garantiscano tolleranze positive, come +/-10Wp, consente di scegliere panelli che garantisca almeno l potenza di targa.


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  1. Il coefficiente di perdita di potenza all’aumento della temperatura.

Questo dato si può ritrovare nella scheda tecnica (Figura 2) del pannello, così come il livello di tolleranza. E’ un dettaglio tecnico importantissimo, soprattutto se il pannello è installato in luoghi o su superfici calde (lamiere, ad esempio) o se è integrato nel tetto senza un’adeguata intercapedine che consenta il ricircolo naturale dell'aria.

In piena estate un prodotto di scarsa qualità può perdere fino al 25% (coefficiente -0,5%/°C su 50°C di DELTA_T), uno più pregiato può perdere il 20-22%, mentre un prodotto di alta qualità ne perde solo il 12-15% (coefficiente -0,25 o -0,30%/°C).


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L'efficienza, invece, (Figura 3) indica solo quanta potenza di picco riesce a sviluppare un modulo in un dato spazio (numero di watt prodotti per metro quadrato). Ma visto che i moduli non si vendono al mq, se non sussistono particolari problemi di spazio dove bisogna ricorrere a prodotti con alte efficienze (oltre il 18%), l’indicazione dell'efficienza perde importanza.


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  1. NOTC: il parametro fondamentale del pannello.

Per paragonare le prestazioni dei pannelli fotovoltaici sono state introdotte le STC (Standard Test Condition), ovvero le condizioni di prova standard. Le norme IEC/EN 60904 hanno stabilito le seguenti condizioni: irraggiamento solare 1000W/mq; temperatura delle celle 25°C; distribuzione spettrale AM=1,5. Nella realtà, però, i pannelli funzionano a temperature e irraggiamento diversi dalle condizioni standard di test (STC). E’ stata quindi introdotta la NOCT (Normal Operating Cell Temperature), ovvero il parametro fondamentale del pannello (Figura 4).

Si tratta della temperatura che assume la cella fotovoltaica in condizioni operative “nominali”: irraggiamento 800W/mq; temperatura ambiente 20°C; velocità dell’aria sul retro del modulo 1m/s.

Il parametro NOCT è fondamentale perché indica la capacità della cella di smaltire il calore. In condizioni operative nominali un pannello con NOCT più bassa, lavora a temperature più basse e quindi ha perdite minori dovute alla temperatura.


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  1. La resistenza meccanica.

Tutti i pannelli sono testati contro eventi meteorologici estremi come grandinate o nevicate eccezionali, ma alcuni produttori vanno oltre e utilizzano vetri temprati da 4 mm anziché da 3.2 mm e arrivano ad assicurare una resistenza fino a 5400 Pa (Figura 5).


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  1. Certificazioni di reazione al fuoco e agli ambienti corrosivi e salini.

La prima certificazione è necessaria in luoghi ad alto rischio esplosione, come aziende di prodotti chimici o infiammabili. La seconda è fondamentale per gli impianti installati in luoghi in cui ci sono alte concentrazioni di agenti corrosivi. Ad esempio vicino alle stalle, a causa dell’ammonio liberato dagli escrementi degli animali. O in riva al mare, dove c’è un’alta concentrazione salina e di sabbia corrosiva (Figura 6).


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  1. Smaltimento dei pannelli a fine vita.

I pannelli fotovoltaici, oltre a consentire di risparmiare nel lungo periodo, sono anche una fonte di energia pulita. Per essere considerati green al 100% devono essere smaltiti correttamente. Per poter vendere i loro prodotti in Europa, le aziende si devono associare a un servizio di riciclo che si prenderà cura dello smaltimento dei pannelli fotovoltaici a fine vita. Il più utilizzato è il sistema PVCycle: il servizio – gratuito per i proprietari dei pannelli – è disponibile per chiunque desideri smaltire pannelli fotovoltaici a seguito di un progetto di smantellamento, demolizione o ristrutturazione (Figura 7).


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  1. Stop ai pregiudizi sui produttori asiatici.

È arrivato il momento di sfatare un mito: quello secondo cui i prodotti asiatici siano di qualità inferiore rispetto a quelli occidentali. Gli esperti del settore testimoniano che i pannelli fabbricati in Cina sono ormai allo stesso livello, e in taluni casi addirittura a un livello superiore, di quelli di produzione europea o statunitense. Esistono prodotti scadenti tanto in Occidente, quanto in Oriente. Il consiglio del team di PVcompare.net è consultare voti e commenti sul nostro sito, senza nessun pregiudizio.