Si discute in questi giorni alla Camera un disegno di legge che potrebbe ridare nuovo vigore alle installazione su capannoni industriali ed agricoli.
Il disegno di legge tratta "Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali A.C. 2093-B” . Su iniziativa del governo il disegno è stato assegnato alla camera il 9 novembre 2015, il disegno di legge è stato sostanzialmente modificato nel corso dell'esame al Senato, che è intervenuto su numerosi articoli approvati in prima lettura dalla Camera e ne ha aggiunto di nuovi. Nel corso dell'esame al Senato, inoltre, sono stati stralciati taluni articoli approvati dalla Camera, che sono confluiti in autonomi disegni di legge e che riguardavano la disciplina di gestione degli imballaggi e di adesione al Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti (articoli 21, 26, 27, 28, 32 e 35 del testo approvato dalla Camera). Andiamo ad analizzare però l’articolo 56 che se approvato porterebbe linfa vitale nel settore del fotovoltaico italiano oltre che ad incentivare lo smaltimento dell’Amianto come richiesto dall'Unione Europea.
L'articolo 56 istituisce, ai commi 1-6, un credito d'imposta per gli anni 2017, 2018 e 2019 per le imprese che effettuano nell'anno 2016 interventi di bonifica dall'amianto su beni e strutture produttive; per beneficiare del credito d'imposta gli interventi dovranno avere un importo unitario di almeno 20.000 euro. Il credito d'imposta spetta nella misura del 50 per cento delle spese sostenute. La norma individua un limite di spesa complessivo di 5,667 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019. Il comma 7, al fine di promuovere la realizzazione di interventi di bonifica di edifici pubblici contaminati da amianto, prevede l'istituzione, presso il Ministero dell'ambiente, del Fondo per la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di bonifica di beni contaminati da amianto, con una dotazione finanziaria di 5,536 milioni di euro per l'anno 2016 e di 6,018 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018.
Sostituire l’amianto o Ethernit con un impianto fotovoltaico pare a molti l’incentivazione allo smaltimento più lungimirante, come ben sappiamo la quantità d’amianto nel nostro paese è altissima, purtroppo mancano dei dati ufficiali circa la reale quantità di amianto ancora presente in Italia che ci darebbero la possibilità di stimare la bontà potenziale di questo emendamento. Le stime, quelle dell’ispesl, ad esempio, ipotizzano circa 1 miliardo e 300 milioni di metri quadri di lastre di copertura in cemento-amianto e 50 – 100 milioni di metri quadri di superfici rivestite con amianto spruzzato. Per intenderci un fazzoletto di terra lungo circa da Milano a Brescia e largo oltre dieci chilometri.
Per l’approvazione dell’articolo si aspettano inoltre i pareri previsti da: I Affari Costituzionali, II Giustizia (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V Bilancio, VI Finanze (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII Cultura, IX Trasporti, X Attività Produttive (ex articolo 73, comma 1- bis, del regolamento), XI Lavoro (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale), XII Affari Sociali, XIII Agricoltura, XIV Politiche dell'Unione Europea e della Commissione parlamentare per le questioni regionali. Aspettiamo fiduciosi di saperne di più.
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